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Intervista al Presidente del Coordinamento Nazionale SFP

Ad un passo da un sistema di graduatorie completamente nuovo sono molti i precari storici, gli scontenti e tanti i curiosi che tentano di capire come andrà a finire: le graduatorie si apriranno? Per settembre ci saranno i docenti in cattedra? E il Covid? Abbiamo fatto qualche domanda alla Presidente del Coordinamento Nazionale di SFP.


Gentile Presidente, la UIL ha appena affermato che “Le decisioni che l’amministrazione sta per adottare, dal momento che si prevedono anche modifiche alle tabelle di valutazione dei titoli e del servizio danneggeranno i precari storici, quelli con più anni di servizi e che negli ultimi anni hanno garantito il funzionamento della scuola statale, a vantaggio del personale neolaureato. Addirittura si inseriscono nelle graduatorie anche studenti universitari senza il prescritto titolo di accesso” Cosa risponde a questo sindacato che considera “neolaureato” un insegnante che si è formato con un percorso universitario o inadeguati gli studenti per svolgere supplenze?


Essere in possesso di una laurea non significa proiettare superiorità su tutto e tutti, ma è oggettivamente un titolo culturale superiore e va valorizzato. Non può essere paragonato, in termini di punteggio, a un diploma di scuola superiore di II grado. Non vi è alcun vantaggio, è giusto dare riconoscimento a un percorso accademico quinquennale e selettivo. È curioso che per alcuni sindacati il neolaureato non risulti idoneo all’insegnamento, mentre lo era un diciottenne post diploma magistrale.

Inoltre, i laureandi saranno in subordine agli abilitati nel conferimento delle supplenze, in coda, non matureranno punteggio fino all’acquisizione del titolo, ma lavoreranno nella loro classe di concorso. Finora, il sistema MAD, messa a disposizione, ha reclutato, dopo lo scorrimento delle graduatorie ufficiali, persone con qualsiasi titolo, anzi, le dirò di più, si regolarizzeranno coloro che hanno scelto di diventare maestri, perché per troppi anni, ad esempio, laureati su altre materie hanno ripiegato su Primaria e Infanzia solo per poter caricare il punteggio di servizio sulle loro classi di concorso. Infine, bisognerebbe capire cosa si intenda per “precari storici”. Le GAE a pieno titolo sono in una graduatoria a scorrimento per il ruolo e non nelle Graduatorie Provinciali, le GAE con cautelare sono state “sanate” dal concorso non selettivo del 2018 e sono in una Graduatoria Straordinaria di Merito.


Queste GPS, così come sono state concepite, per la comune e per il sostegno la soddisfano, cosa pensa dei 6 punti tolti ai DM?


Dall’ultima bozza che circola in rete pare che siano stati ripristinati i 6 punti di abilitazione per i diplomati magistrali. Per una questione di onestà e deontologia professionale, non era giusto togliere quei punti a personale abilitato. Le GPS, così concepite, sembrano migliorare il sistema di reclutamento. Tuttavia, è sconcertante che nella tabella titoli vi sarà punteggio maggiorato per le certificazioni linguistiche e un declassamento dei master e dei corsi di perfezionamento. Sulla questione del sostegno ci saranno due fasce: la prima per gli specializzati, giusta e meritocratica, la seconda per i docenti non specializzati, ma con 36 mesi di servizio. Quest’ultima scelta non è sensata, perché nelle scuole dell’Infanzia e Primaria gli insegnanti sono tutti abilitati. In base a quale norma chi ha, ad esempio, 130 punti in graduatoria, tra servizio e abilitazione, verrà scavalcato da chi ne ha molti di meno, ma per una serie di motivi dettati dal caso, dalla fortuna, da differenti opportunità lavorative tra province e meno da scelta consapevole si ritroverà con i 3 anni di servizio? Dopo gli specializzati, la seconda fascia sostegno dovrebbe essere costituita da tutti gli abilitati e conferire gli incarichi in base al punteggio, come è sempre stato.


Secondo lei si riapriranno in tempo le graduatorie per avere i docenti a scuola a settembre?


Il ritardo è evidente, è il 10 luglio, ma se si è riusciti a pensare a un sistema di reclutamento ex novo in pochi mesi, si riuscirà anche ad aggiornare le graduatorie in tempo e far ripartire la scuola nel migliore dei modi, iniziando dal contingente del personale docente.

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