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Educazione motoria alla primaria, maestri: si svolga in compresenza del docente curriculare

Il Coordinamento Nazionale Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento ritiene che il Disegno di Legge di Bilancio 2022 del 28 ottobre 2021, art. 109 su “Insegnamento curriculare dell’educazione motoria nella scuola primaria”, non valorizzi i professionisti dell’istruzione, abilitati all’insegnamento e in tutti i campi di esperienza e discipline, delle scuole dell’infanzia e della primaria.

La laurea in Scienze della Formazione Primaria è un vero e proprio modello nazionale per la formazione degli insegnanti e garantisce, da più di 20 anni, l’ingresso nelle scuole dell’infanzia e primaria di nuove professionalità, in linea con le innovazioni didattiche, di persone selezionate, motivate e preparate, che hanno scelto consapevolmente di svolgere la funzione docente nella fascia di età 3-11 anni.

L’approccio laboratoriale, esplicitamente menzionato dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012, implica un’organizzazione didattica flessibile, trasversale e funzionale a una visione integrata e globale del processo di apprendimento. Esso necessita di tempi distesi e non frammentati, spazi flessibili e profonda interconnessione fra le discipline. Pertanto, nella scelta di affidare separatamente parte degli insegnamenti a esperti/specialisti, si ravvisa un pericolo di frammentazione e “secondarizzazione” della scuola primaria.

Il Coordinamento propone, quindi, che l’assegnazione di specifiche discipline agli esperti (in questo caso dell’Educazione motoria ai docenti laureati in Scienze Motorie) debba svolgersi sempre in compresenza, in tutti i tempi scuola, del docente curricolare. Questo ultimo, in virtù dell’abilitazione in tutte le discipline, garantita dai titoli di studio previsti dalla normativa vigente, coordina gli specialisti, co-progetta e assicura la continuità del percorso formativo, mantenendo la titolarità della disciplina.

Inoltre, si ritiene che qualsiasi proposta di legge non possa e non debba alterare il valore abilitante dei titoli precedentemente acquisiti. Si imporrebbe, altrimenti, la necessità di una riforma degli studi vigenti, che non potrebbe intaccare il valore dei titoli precedenti.

Infine, istituire una classe di concorso per i laureati in Scienze motorie nella scuola primaria non risulta essere un’azione equa e meritocratica, perché da esperti/ specialisti, nonché docenti delle scuole secondarie di I e II grado, tali figure professionali potrebbero inventarsi e reinventarsi “maestri” nelle scuole dell’infanzia e della primaria, specializzarsi per il sostegno didattico, a scapito di coloro che hanno un percorso accademico selettivo e quinquennale con valore abilitante e con una formazione didattica, pedagogica e metodologica specifica e inclusiva per la fascia di età 3-11 anni.

Per la serie di ragioni a dimostrazione degli assunti, il Coordinamento Nazionale Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento chiede:

1. compresenza e titolarità dei maestri abilitati, sia per il tempo modulare (24, 27 e 30 ore), sia per il tempo pieno (40 ore), per non perdere ore e abilitazione all’insegnamento della disciplina di Educazione motoria; 2. la non istituzione di una classe di concorso specifica per i laureati in Scienze Motorie nelle scuole dell’infanzia e primaria.





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