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Coordinamento SFP: i maestri di Attività sportive e motorie nella scuola primaria che fine faranno?

Nella bozza della nuova legge di bilancio si apprende che i laureati in Scienze motorie saranno i maestri di Attività sportive e motorie nella scuola primaria, ma i veri maestri, coloro che hanno studiato 5 anni all’università, in un corso di laurea che abilita e permette di insegnare solo ed esclusivamente nelle scuole dell’infanzia e della primaria, che fine faranno? Dovranno studiare altri 3 anni, che si aggiungono ai 5, per insegnare la didattica della corporeità? E come cambierà il monte ore lavorativo? Il MI ha pensato al futuro ed ennesimo flop del sistema di reclutamento?

La scuola primaria non è un ufficio di collocamento per chi non trova sbocchi lavorativi e professionali in classi di concorso sature e non può essere l’unica risposta governativa per arginare, anzi andare a congestionare altre classi di concorso, pur di non ammettere i non investimenti ventennali al sistema di istruzione.

Cosa si sta facendo, si sta “secondarizzando” la scuola primaria? Sarà poi la volta di Arte e Immagine, Musica, Inglese? E perché non mettere in cattedra gli specialisti di Lettere per Italiano e i laureati in Matematica per… Matematica?

Il Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento non può che manifestare un netto dissenso verso una proposta di legge che sminuisce un percorso accademico specifico, selettivo, formativo, nonché abilitante all’insegnamento nelle scuole dell’infanzia e della primaria e misconosce gli strumenti dei saperi di base nell’ottica interdisciplinare, trasversale e globale delle Indicazioni Nazionali, il documento di riferimento per la progettazione del curriculo nella scuola dell’autonomia.

I bambini hanno bisogno di pratiche inclusive, che prevedono la commistione e l’uso di più linguaggi e codici comunicativi e hanno il diritto di costruire gli apprendimenti e le relazioni educative con tempi distesi e non con orari frammentati e discipline separate.

Lasciamo ai maestri il compito di gettare i semi della cultura, ai professori quello di farla crescere e maturare.




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